UFO al tempo dei Longobardi
Nel 687, raccontò l'arciprete Giuseppe Ronchetti di Nembro, un altro orobico, che il vescovo di Bergamo, mentre era per strada per raggiungere la Basilica di S. Alessandro Martire, si bloccò di colpo, alzò gli occhi al cielo e disse ai canonici che lo seguivano di aver udito la voce degli angeli che gli dicevano "Ite missa est". Aveva realmente udito gli angeli o c'era qualcosa che volava nel cielo?
"Nel 625 a San Massimo prete, ferito, comparve un angelo e gli disse che il giorno seguente San Michele, con un coro di angeli, sarebbe venuto per portarlo in cielo. E così avvenne". Lo racconta il gesuita padre Felice Girardi nel suo Diario delle cose più illustri seguite nel mondo, edito a Napoli nel 1653, commettendo però un errore: il santo rapito in cielo, Massimo il Confessore, teologo bizantino, morì tre anni prima, il 13 agosto 662, a Lazica nel Caucaso. Questa volta un terrestre fu rapito. Ma dagli angeli o dagli UFO? Interrogativi destinati a restare senza risposta, ma certo è che, nel Medioevo, qualunque cosa strana accadesse, veniva attribuita a Dio o al diavolo. Oggi, per fortuna, le cose sono cambiate...
Nella foto, il sovrano longobardo Rachis in una miniatura dal Codex Matritensis Leges Langobardorum (da Wikipedia). Accanto a lui una figura svolazza in cielo. Solo un demone?
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