L'Iran dice no al nucleare bellico. A parole

Per anni, prima a Natanz a 200 km da Teheran e poi anche in una base segreta a Isfahan, il governo iraniano ha lavorato al nucleare e non certo per scopi pacifici. E ora Fox News ha scoperto, grazie ad immagini satellitari, un altro sito segreto, nella provincia di Semnan, esteso per 2.500 acri nel deserto, ove si starebbe lavorando al trizio, un isotopo radioattivo dell'idrogeno che è il combustibile necessario per la fusione nucleare. 

La struttura incriminata si chiama Rainbow Site, Saiat rangin kaman in persiano, e opera da almeno dieci anni sotto copertura. Ufficialmente essa è solo un'azienda chimica, la Diba Energy Siba. Ciò nonostante, adesso Teheran si dice antinucleare, in senso bellico.

E' stato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, definendo "inaccettabili" gli armamenti atomici. E lo ha fatto nel bel mezzo dei colloqui con gli Stati Uniti sul programma nucleare di Teheran. Gli Usa pretendono che l'Iran metta fine all'arricchimento dell'uranio, mentre il regime dell'ayatollah Khamenei rivendica il proprio diritto a mantenerlo per scopi civili.

 "Se il problema sono le armi nucleari, sì, anche noi le consideriamo inaccettabili", ha detto il ministro in un'intervista televisiva. "Su questi siamo d'accordo con gli americani". Beato chi ci crede.

Nella foto, la base segreta Rainbow Site

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