Riunione Coter, la Politica di coesione rischia di colpire le nostre imprese

“A Brest, in Francia, si è riunita la Commissione Politica di coesione territoriale e bilancio dell'UE (Coter) che sarà chiamata nei prossimi mesi a esprimere pareri obbligatori sulle azioni della Commissione europea. È emersa, in modo unanime e trasversale, la netta contrarietà dei rappresentanti delle regioni e degli enti territoriali di tutta Europa alla nuova Politica di coesione proposta dalla Commissione. L’Unione Europea sta attraversando una profonda crisi identitaria: oggi, l’unico vero fattore di coesione è rappresentato dalla forza dei suoi territori. Regioni, province e comuni svolgono un ruolo insostituibile nello sviluppo economico e sociale. La Lombardia, regione di riferimento in Europa per capacità produttiva e competitività, rischia di essere pesantemente penalizzata”. È quanto dichiarato a Brest dal consigliere regionale lombardo Giovanni Malanchini (Lega), membro del Comitato europeo delle Regioni e presidente della Commissione speciale Autonomia e Riordino autonomie locali di Regione Lombardia nel corso del suo intervento. 

“L’accentramento delle politiche di coesione a livello centrale rappresenterebbe un duro colpo per le nostre imprese e per i nostri territori, che sono parte integrante di un sistema che funziona, ovvero il sistema Lombardia. ’Uniti nella diversità’ è il motto dell’Unione Europea. Ma la nuova Politica di Coesione, così come ipotizzata - ha aggiunto Malanchini -, rischia di distruggere proprio quelle diversità che rappresentano una straordinaria ricchezza per l’Europa”. 

Nel merito è intervenuto anche il capogruppo della Lega in Consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Corbetta: “Al Comitato delle Regioni le forze politiche di ogni appartenenza sanno fare squadra e parlano con una sola voce, a difesa dei territori. In Italia, invece, il silenzio su questi temi è assordante. In un momento in cui Regione Lombardia chiede maggiori forme di autonomia - ha evidenziato Corbetta-, a livello europeo rischiamo di subire un accentramento che va nella direzione opposta. Non possiamo chiedere autonomia in casa nostra e restare zitti mentre ce la tolgono in Europa. Serve coerenza, compattezza e più coraggio per difendere il ruolo strategico della nostra regione”.

Foto Pixabay

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